Ryan Murphy esplora le motivazioni dei serial killer in "Monster": dalla storia di Ed Gein a Lizzie Borden
Ryan Murphy, noto per la sua serie "Monster" su Netflix, si concentra sull'analisi delle figure che hanno ispirato l'immaginario collettivo sui serial killer. Dopo Jeffrey Dahmer e i fratelli Menéndez, la nuova stagione affronta la storia di Ed Gein, con Charlie Hunnam nel ruolo principale. Murphy difende il suo approccio, sostenendo di voler comprendere, non glorificare, questi personaggi.
L'approccio di Ryan Murphy: Comprendere, non glorificare
Murphy risponde alle critiche che accusano "Monster" di simpatizzare con gli assassini, affermando che l'obiettivo è comprendere le motivazioni dietro i loro atti.
«Succede sempre così con Monster. Ci accusano di glorificare i serial killer, di dar loro un palco. Non penso sia vero. Cerchiamo semplicemente di capirli. Di spiegare. È importante comprendere: penso che la storia si ripeta in continuazione proprio perché nessuno studia il passato. Nessuno prima d’ora ha inserito Gein nel suo contesto culturale».
L'influenza di Ed Gein e il contesto sociale
Murphy spiega come la storia di Ed Gein lo abbia segnato fin dall'infanzia, dopo aver visto Psycho, film ispirato al suo caso. Gein ha influenzato numerosi film horror, tra cui Non aprite quella porta e Il silenzio degli innocenti.
- Gein, secondo Murphy, era un "incel" ante litteram, isolato e frustrato.
- Murphy sottolinea l'importanza di analizzare il contesto sociale da cui provengono questi individui e i loro disturbi mentali.
«Oggi diremmo che Ed Gein era un incel. Non se ne parla, ma è un aspetto interessante. Era isolato. Aveva problemi con le donne. Era molto frustrato. Aveva disturbi psichici. Per capire bisogna analizzare il contesto sociale da cui veniva. La domanda è: perché l’ha fatto. Non volevamo focalizzarci necessariamente sul cosa, ma cercare di comprendere l’uomo dietro al mostro».
La serie su Ed Gein e le polemiche
La serie Netflix Monster - La storia di Ed Gein, con Charlie Hunnam, ha suscitato polemiche negli Stati Uniti. Oz Perkins, figlio di Anthony Perkins (Norman Bates in Psycho), ha criticato la rappresentazione di suo padre. Murphy giustifica la sua scelta di raccontare la storia di Gein spiegando come elementi come il genocidio dei Nativi Americani e le immagini dell'Olocausto abbiano contribuito a plasmare la sua psiche.
Progetti futuri: Lizzie Borden
Murphy ha annunciato di essere già al lavoro sulla quarta stagione di "Monster", incentrata su Lizzie Borden, figura controversa assolta dall'accusa di aver ucciso i suoi genitori con un'ascia. Murphy sottolinea come, all'epoca, la giuria avesse ritenuto impossibile che una donna potesse commettere un simile atto di violenza.
«La cosa curiosa è che fu proclamata innocente in un’ora, perché la giuria, composta da uomini, disse che una donna non poteva aver agito in preda a quella rabbia. All’epoca si pensò che nessuna donna avrebbe potuto fare una cosa del genere. E questo è molto interessante. Borden poi, dopo il processo, ha aiutato moltissimo le donne. Ha fatto parte delle suffragette».
Conclusione
Attraverso "Monster", Ryan Murphy continua a esplorare le oscurità della psiche umana e le influenze sociali che possono portare alla nascita di figure mostruose. Il suo approccio, pur controverso, mira a comprendere, piuttosto che glorificare, i serial killer, offrendo una prospettiva sul contesto culturale e le patologie mentali che li caratterizzano.