Tensioni nella Lega: Crescono i Malumori del Nord sul Focus Unico sul Ponte sullo Stretto
Un'ala della Lega, erede della storica Lega Nord, manifesta crescente disagio verso la leadership di Matteo Salvini, percependo un accantonamento delle priorità territoriali a favore di un progetto, il Ponte sullo Stretto di Messina, che non rispecchia le esigenze del Nord. La contestazione emerge in un momento in cui la Corte dei Conti ha espresso parere negativo sul progetto, alimentando il dibattito interno al partito.
Insofferenza Territoriale e Priorità Divergenti
Amministratori locali e imprenditori del Nord esprimono perplessità riguardo alla destinazione delle risorse pubbliche, ritenendo che le priorità del governo si stiano concentrando eccessivamente sul Ponte sullo Stretto. Un dirigente lombardo ha dichiarato che "l’obiettivo della Lega non può essere solo il Ponte", evidenziando una crescente frustrazione per la mancanza di attenzione verso le problematiche del Settentrione.
Formalmente, viene ribadito che "le opere al Sud fanno crescere anche il Nord", ma il messaggio che trapela è che "il Settentrione ha altre priorità. Non possiamo perdere tempo".
Questione Identitaria e Autonomia Regionale
La critica non riguarda solo la destinazione dei fondi, ma anche una questione identitaria. Il Carroccio, storicamente legato al federalismo e all'autonomia regionale, sembra ora identificarsi con un'opera che si colloca geograficamente lontano dalle sue radici. Questa situazione acuisce il malcontento legato al mancato completamento dell'Autonomia regionale, con esponenti leghisti che auspicano la possibilità di "spendere le nostre risorse senza passare da Roma".
Si fa strada l'ipotesi di una divisione interna al partito, sul modello Csu-Cdu tedesco, tra una Lega "nazionale" guidata da Salvini e una Lega "territoriale" focalizzata sulle esigenze del Nord, sebbene i tempi non sembrino ancora maturi per una tale scissione.
La Posizione di Zaia e le Alternative Proposte
Di fronte alle polemiche, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha adottato un approccio più cauto, sottolineando che la Corte dei Conti "interviene nello spazio che le è riconosciuto" e che il tema del ponte "va affrontato da un punto di vista tecnico-legale". Questa presa di posizione viene interpretata come un tentativo di distanziarsi dal leader e di rassicurare gli elettori veneti.
Paolo Grimoldi, segretario del "Patto per il Nord", propone di concentrarsi su altre opere prioritarie, come la Tav e il completamento della galleria di base del Brennero, oltre al collegamento Palermo-Catania-Messina.
«In attesa di conoscere le motivazioni del no della Corte dei Conti, bisogna lavorare su altre opere. La Tav, ad esempio, che è una priorità per il Paese, oltre che per l’Ue». -- Paolo Grimoldi
Salvini determinato ad andare avanti
Nonostante le critiche e la bocciatura della Corte dei Conti, Matteo Salvini si mostra determinato a proseguire con il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.
«Perché toni più bassi sul Ponte? Perché non mi interessano gli scontri: dopo decenni di promesse mancate, l’infrastruttura unisce 5 milioni di italiani che vivono in Sicilia all’Italia e all’Europa, farà inquinare di meno e risparmiare tempo» -- Matteo Salvini
La sua determinazione è rafforzata dalla recente riconferma a segretario federale durante il congresso del partito. L'investimento politico sul progetto appare quindi una prova di forza all'interno del governo e all'interno della Lega stessa.
Conclusione
La questione del Ponte sullo Stretto di Messina sta generando tensioni interne alla Lega, con il fronte nordista che lamenta una mancanza di attenzione verso le priorità territoriali e una deriva identitaria. Mentre Salvini prosegue determinato nel suo progetto, le voci critiche chiedono un maggiore equilibrio e un focus sulle infrastrutture strategiche per il Settentrione. Il futuro della Lega appare quindi legato alla capacità di conciliare le diverse anime del partito e di rispondere alle esigenze di tutti i territori.