Spagna rilancia il dibattito sull'abolizione del cambio dell'ora semestrale
Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha espresso la volontà di eliminare il cambio dell'ora semestrale, definendolo una pratica senza senso. La Spagna intende sollecitare l'Unione Europea a porre fine a questa consuetudine entro il 2026, riaprendo un dibattito che divide l'Europa da anni.
La posizione del premier Sánchez
A ridosso del consueto cambio dell'ora, previsto per l'ultima domenica di ottobre, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha manifestato il suo dissenso verso la pratica del cambio semestrale. > «Come sapete, questa settimana si torna a cambiare l’ora. Un’altra volta. E francamente non ha senso» -- Pedro Sánchez. Il premier ha annunciato l'intenzione di portare la questione all'attenzione del Consiglio europeo, previsto per il 23 e 24 ottobre, con l'obiettivo di rivedere il calendario comunitario che regola il cambio dell'ora fino al 2026.
Storia del cambio dell'ora
L'idea di adattare l'orario alle stagioni risale al 1784, quando Benjamin Franklin suggerì di anticipare le lancette in estate per sfruttare meglio la luce solare e ridurre il consumo di candele. Tuttavia, la prima applicazione concreta avvenne solo durante la Prima guerra mondiale, quando diversi paesi europei adottarono l'ora legale per risparmiare energia. In Italia, l'ora legale fu introdotta nel 1916, sospesa e poi ripristinata durante la Seconda guerra mondiale, per poi diventare una misura stabile dal 1966. A livello europeo, una direttiva del 2001 ha stabilito l'obbligo per tutti gli Stati membri di spostare le lancette in avanti l'ultima domenica di marzo e indietro l'ultima domenica di ottobre.
Benefici e svantaggi
Il cambio dell'ora è nato con l'obiettivo di ridurre il consumo di energia elettrica grazie a un migliore sfruttamento della luce solare. Secondo i dati di Terna, nel 2024 l'ora legale ha permesso all'Italia di risparmiare 340 milioni di kWh, equivalenti al fabbisogno medio annuo di circa 130.000 famiglie, con un risparmio economico di oltre 75 milioni di euro. La riduzione dei consumi ha avuto anche un impatto positivo sull'ambiente, evitando l'emissione in atmosfera di circa 160.000 tonnellate di CO₂.
Tuttavia, negli ultimi anni, i benefici del cambio dell'ora sono stati messi in discussione. Sánchez ha sottolineato come i vantaggi energetici non siano più così significativi, mentre l'impatto sul ritmo circadiano delle persone è rilevante, con effetti negativi sulla salute e sulla produttività. > «La scienza dice che il cambio non porta vantaggi in termini di risparmio energetico e causa invece disturbi ai ritmi biologici» -- Pedro Sánchez.
Il dibattito europeo
La questione del cambio dell'ora divide l'Unione Europea da anni. Nel 2018, una consultazione pubblica promossa dalla Commissione europea aveva rivelato che l'84% dei partecipanti era favorevole all'abolizione del cambio (in Spagna il consenso raggiungeva il 93%). Nonostante ciò, la proposta non è mai stata attuata a causa della mancanza di accordo tra gli Stati membri, con Portogallo, Grecia e Italia tra i principali oppositori.
Per procedere con l'abolizione del cambio dell'ora, è necessaria una maggioranza qualificata nel Consiglio europeo, ovvero il voto favorevole di almeno 15 Stati membri che rappresentino il 65% della popolazione europea. La Spagna, con il sostegno della vicepresidente della Commissione Teresa Ribera, punta a riaprire il confronto e a riportare la questione al centro del dibattito europeo.
Conclusione
La proposta del premier spagnolo di abolire il cambio dell'ora semestrale riaccende un dibattito complesso che coinvolge aspetti economici, ambientali e di salute pubblica. La decisione finale spetterà all'Unione Europea, che dovrà trovare un accordo tra i diversi Stati membri per superare le divisioni e stabilire un regime orario uniforme.