Condanna in Appello per Violenza Sessuale su Minore: Ribaltata l'Assoluzione di Primo Grado
La Corte d'Appello di Ancona ha emesso una sentenza di condanna a tre anni di reclusione per un 31enne, ritenuto colpevole di violenza sessuale ai danni di una 17enne straniera nella provincia di Macerata. La decisione ribalta l'assoluzione pronunciata in primo grado dal Tribunale di Macerata nel novembre 2022.
Il Ribaltamento della Sentenza
La Corte d'Appello ha accolto la richiesta di condanna presentata dalla sostituta procuratrice generale, Cristina Polenzani, che aveva sottolineato la precisione e la puntualità delle accuse mosse dalla vittima. La pg aveva evidenziato come la giovane avesse chiaramente espresso il suo dissenso ad andare oltre semplici effusioni, un "no" che, secondo l'accusa, l'imputato non avrebbe percepito volontariamente.
"Il consenso ci deve essere dall'inizio alla fine di un rapporto per non incorrere nella violenza e lei disse subito no, un no che quel giovane volontariamente non percepì" -- Cristina Polenzani, sostituta procuratrice generale.
In primo grado, i giudici del Tribunale di Macerata avevano motivato l'assoluzione sostenendo che la vittima "aveva già avuto rapporti, dunque era in condizione di immaginarsi i possibili sviluppi della situazione".
La Difesa e le Contestazioni
La difesa dell'imputato, rappresentata dagli avvocati Mauro Riccioni e Bruno Mandrelli, ha contestato la sentenza di condanna, definendo il processo come indiziario e sollevando dubbi sulla credibilità del racconto della ragazza. Gli avvocati hanno inoltre sottolineato l'assenza di lesioni sul corpo della presunta vittima prima della denuncia.
Reazioni alla Sentenza
L'avvocato Fabio Maria Galliani ha commentato positivamente la sentenza d'appello, definendola un passo avanti rispetto alla precedente assoluzione.
“La corte d'appello di Ancona ci ha riavvicinato al 2025 dopo che eravamo sprofondati nel Medioevo con la sentenza incomprensibile e incommentabile del tribunale di Macerata, che aveva cancellato decenni di conquiste per i diritti delle donne” -- Fabio Maria Galliani, avvocato.
Conclusione
La condanna in appello rappresenta un punto di svolta in un caso che ha sollevato interrogativi sulla valutazione del consenso nei rapporti sessuali e sulla tutela delle vittime di violenza. La vicenda rimane complessa, con posizioni contrastanti tra accusa e difesa, e sottolinea l'importanza di un'attenta analisi delle prove in casi di questo genere.