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Il cinema paga le divisioni al ministero: Giuli scarica i tagli su Borgonzoni

October 21, 2025
https://www.lastampa.it/economia/2025/10/21/news/cinema_paga_divisioni_ministero_giuli_scarica_tagli_su_borgonzoni-15360945/

Tagli al Cinema: Tensioni al Ministero della Cultura

Il Ministero della Cultura è teatro di divisioni interne che si riflettono sui finanziamenti al settore cinematografico. Il governo prevede di dimezzare i fondi destinati al cinema, con un taglio di 196 milioni di euro nel 2026 e di 240 milioni nel 2027. La decisione ha scatenato polemiche e preoccupazioni nel mondo del cinema italiano.

Tensioni tra Giuli e Borgonzoni

Secondo quanto riportato, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli avrebbe indirizzato i tagli più significativi proprio al settore guidato dalla sottosegretaria Lucia Borgonzoni. Questa mossa viene interpretata come un segnale di una faida interna al ministero, dove Giuli percepirebbe Borgonzoni come una minaccia.

In risposta ai tagli proposti dal Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, Giuli avrebbe suggerito di ridurre il tax credit per il cinema, portandolo a 500 milioni di euro nel 2026, rispetto ai 746 milioni del 2023 e ai 696 milioni del 2024 e 2025.

La Reazione di Borgonzoni

La sottosegretaria Borgonzoni, per esprimere il suo dissenso, ha inviato una lettera a Giuli, Giorgetti e alla Presidente del Consiglio Meloni, sollecitando a non penalizzare il settore cinematografico italiano. Nella lettera, Borgonzoni ha sottolineato i rischi che il settore correrebbe in caso di tagli al bilancio. La sottosegretaria era consapevole che Giorgetti, suo compagno di partito, non avrebbe potuto fare molto per cambiare la decisione di Giuli. La lettera era quindi indirizzata principalmente a Meloni, nella speranza che la premier potesse intervenire.

Le Preoccupazioni del Settore

Le associazioni di categoria hanno espresso forte preoccupazione per i tagli previsti. Corrado Azzollini, presidente nazionale di Confartigianato Cinema, ha dichiarato che "un taglio del genere significa rendere le nostre aziende incapaci di produrre".

  • L’Agici (Associazione generale industrie cine-audiovisive indipendenti).
  • L’Apa (l’Associazione dei produttori audiovisivi).
  • Cna (Cinema e audiovisivo).

Le associazioni hanno lanciato un appello al Presidente della Repubblica, al governo e al Parlamento affinché il fondo "resti invariato nei suoi stanziamenti complessivi, evitando ulteriori tagli che metterebbero a rischio migliaia di posti di lavoro e un comparto strategico per l’economia e l’immagine del Paese". Le associazioni stimano che i tagli potrebbero compromettere la filiera, favorendo la delocalizzazione delle produzioni e la perdita di competenze qualificate, in un settore che conta oltre 124mila posti di lavoro.

Intervento Politico

Anche il centrosinistra ha preso posizione contro i tagli. Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, ha affermato che "questo governo sta giocando con il futuro di migliaia di lavoratori, produttori, autori e maestranze". Sia il PD che il Movimento 5 Stelle hanno chiesto un tavolo di confronto al ministero con tutti i soggetti del settore per trovare soluzioni alternative.

Conclusione

I tagli al finanziamento del cinema italiano hanno innescato tensioni politiche e preoccupazioni nel settore. La decisione del governo rischia di compromettere la filiera cinematografica, mettendo a rischio posti di lavoro e la competitività del settore. Resta da vedere se le pressioni delle associazioni di categoria e delle forze politiche riusciranno a mitigare l'impatto dei tagli previsti.

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