Manovra 2026 al Parlamento: le Prossime Tappe e le Possibili Modifiche su Irpef e Imprese
La Legge di Bilancio 2026 è attesa in Parlamento questa settimana, iniziando il suo iter al Senato. La manovra, composta da 137 articoli in una bozza visionata da Adnkronos, include misure fiscali, interventi per famiglie e lavoro, e potrebbe subire modifiche durante il suo percorso legislativo.
Iter Parlamentare e Tempistiche
Secondo fonti della maggioranza riportate da Adnkronos, la notifica del testo è prevista per martedì, ma la data potrebbe subire variazioni. Se la tabella di marcia verrà rispettata, le audizioni nelle commissioni Bilancio potrebbero iniziare nell'ultima settimana di ottobre. Il mese di novembre sarà cruciale per determinare la velocità dell'iter legislativo tra Senato e Camera, con la possibilità di un via libera definitivo a ridosso delle festività di fine anno.
Possibili Modifiche per Imprese e Irpef
La maggioranza valuta la possibilità di apportare miglioramenti alla Transizione 5.0, il piano per l'innovazione e la sostenibilità delle imprese. Il senatore di Fratelli d'Italia, Giorgio Salvitti, ha dichiarato ad Adnkronos la volontà di "snellire la burocrazia" per facilitare la presentazione delle domande da parte degli imprenditori. Salvitti auspica un consenso bipartisan su questa misura, considerandola non politica ma cruciale per il successo del piano.
Forza Italia punta ad estendere la platea dei beneficiari del taglio della seconda aliquota Irpef, portandola dal 35% al 33% per i redditi fino a 60.000 euro, superando la soglia dei 50.000 euro proposta dal governo. Tuttavia, tale modifica richiederebbe almeno 1,5 miliardi di euro. Il vice premier Antonio Tajani ha avviato incontri con associazioni e parti sociali, come confermato dal senatore e capogruppo FI in commissione Bilancio, Dario Damiani. Tra le richieste, la Cisl propone l'azzeramento della tassazione sul premio di produttività.
Riguardo al contributo di circa 4,4 miliardi di euro nel 2026 da parte delle banche, Damiani ha sottolineato che si tratta di un intervento "sociale" destinato per oltre la metà (2,4 miliardi) a finanziare la sanità, in particolare l'assunzione di nuovo personale. Damiani ha specificato che non si tratta di una tassa sull'extra-profitto, ma di una misura a sostegno del settore sanitario.
Critiche dall'Opposizione
L'opposizione critica la manovra, ritenendola inadeguata alle necessità del paese. Il vice presidente della commissione Bilancio al Senato, Antonio Misiani (Pd), l'ha definita "deludente, piatta ed inconsistente". Il Pd intende presentare proposte su tre anni basate su tre pilastri: lavoro e tassazione, industria e servizi essenziali (sanità, trasporto pubblico e casa).
Nel settore del lavoro, il Pd mira alla restituzione del fiscal drag e alla sterilizzazione futura. Per l'industria, Misiani considera insufficienti i quattro miliardi destinati alla Transizione 5.0 e chiede il rifinanziamento del fondo automotive e misure per abbassare il costo dell'energia. Infine, il Pd pone l'attenzione sui servizi essenziali, definendoli "settori sacrificati" e sottolineando la necessità di una manovra "trasformativa" anziché di "galleggiamento".
In merito al contributo delle banche, Misiani solleva dubbi sulla certezza delle entrate e sulla possibilità che il costo venga scaricato sui correntisti.
Conclusione
La manovra 2026 si appresta ad affrontare un intenso dibattito parlamentare, con la maggioranza che punta a migliorare il sostegno alle imprese e Forza Italia che propone modifiche all'Irpef. L'opposizione, dal canto suo, critica l'insufficienza delle misure e propone interventi mirati su lavoro, industria e servizi essenziali. Resta da vedere se il testo subirà modifiche significative durante l'iter legislativo e se le diverse forze politiche riusciranno a trovare punti di convergenza.