Anthony Hopkins rivela: L'ispirazione dietro Hannibal Lecter tra ragni, Dracula e immobilità
L'attore Anthony Hopkins ha svelato le fonti di ispirazione che lo hanno portato a creare l'iconico personaggio di Hannibal Lecter ne "Il silenzio degli innocenti". Hopkins cita un incontro infantile con un ragno, il personaggio di Dracula e la padronanza dell'immobilità come elementi chiave per la sua interpretazione.
La genesi di un mostro: dall'istinto all'immobilità
Hopkins racconta di aver avuto un'intuizione immediata su come interpretare Hannibal Lecter, sentendo di avere "il diavolo dentro". La chiave, secondo l'attore, era incarnare simultaneamente distanza e vigilanza, qualità che aveva già sperimentato in un'occasione spaventosa durante la sua infanzia.
- L'incontro con il ragno: Hopkins ricorda una notte, nella panetteria di suo padre, quando si imbatté in un enorme ragno nero, immobile ma vigile, accanto all'interruttore della luce. Questa immagine lo terrorizzò e divenne un modello per il comportamento di Lecter.
- L'importanza dell'immobilità: Hopkins sottolinea come l'immobilità sia cruciale per creare un personaggio inquietante. Voleva che Lecter fosse come il ragno, rivelando la sua minaccia attraverso l'immobilità e lo sguardo fisso, capaci di generare disagio e attirare la vittima.
L'influenza di Dracula e la chiarezza dell'eloquio
Oltre all'esperienza con il ragno, Hopkins ha tratto ispirazione dal Dracula di Bela Lugosi, che aveva visto da bambino.
- Il sibilo di Dracula: L'attore ricorda di essere stato colpito dal verso che Dracula emetteva nel romanzo di Bram Stoker, un suono tra un sibilo e un risucchio, quando bramava il sangue di Jonathan Harker. Questo verso è diventato l'ispirazione per il caratteristico suono che Lecter fa con le labbra.
- Chiarezza dell'eloquio: Hopkins ha lavorato sulla perfetta chiarezza dell'eloquio di Lecter, credendo che una dizione impeccabile possa risultare respingente e sottolineare il pensiero penetrante del personaggio.
La preparazione sul set e la reazione di Jodie Foster
Hopkins ha descritto la sua preparazione per il ruolo e l'impatto che ha avuto sulla sua co-protagonista, Jodie Foster.
- L'incontro con Clarice: Per la scena del primo incontro tra Lecter e Clarice Starling, Hopkins decise di rimanere in piedi ad aspettarla nella sua cella, sentendo "l'odore di lei mentre si avvicina lungo il corridoio". Voleva che Lecter si presentasse come una persona estremamente civile, insistendo per una tuta da prigioniero aderente.
- La reazione di Jodie Foster: Hopkins cercò di essere il più spaventoso possibile durante la prima lettura a tavolino. Jodie Foster si irrigidì e in seguito confessò di essersi sentita pietrificata. Questa distanza tra i due attori è rimasta una costante durante le riprese.
Conclusione
Attraverso un mix di istinto, ricordi d'infanzia e ispirazioni letterarie e cinematografiche, Anthony Hopkins ha creato uno dei personaggi più iconici e spaventosi della storia del cinema. L'immobilità, lo sguardo penetrante e la chiarezza dell'eloquio di Hannibal Lecter continuano a terrorizzare e affascinare il pubblico a distanza di anni.