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Affitti brevi nei territori occupati, l’Irlanda indaga su Airbnb

October 17, 2025
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Irlanda Indaga su Airbnb per Affitti Brevi nei Territori Occupati

L'Alta Corte irlandese ha disposto un riesame della decisione della polizia di non indagare su Airbnb per la pubblicazione di annunci di alloggi nelle colonie israeliane in Cisgiordania. La vicenda, sollevata dall'ONG irlandese-palestinese Sadaka, pone l'accento sulla legalità delle operazioni di affitto breve nei territori occupati, considerati illegali dalle Nazioni Unite e oggetto di contestazioni internazionali. La decisione giunge in un contesto europeo di crescente attenzione verso le pratiche di Airbnb e Booking.com in relazione agli insediamenti israeliani.

La Decisione dell'Alta Corte Irlandese

L'Alta Corte irlandese ha annullato la decisione della polizia di non avviare un'indagine sulla legalità delle operazioni di Airbnb negli insediamenti israeliani in Cisgiordania. La corte ha respinto l'argomentazione della polizia secondo cui non avrebbe giurisdizione in materia. Pur non implicando l'avvio automatico di un'indagine, la sentenza obbliga la polizia a riesaminare la questione.

  • L'ONG Sadaka aveva contestato la decisione della polizia, definendola "legalmente errata e irrazionale".
  • Airbnb ha la sua sede centrale per Europa e Medio Oriente in Irlanda.

La Posizione di Airbnb

Nel 2019, Airbnb aveva dichiarato di consentire la pubblicazione di annunci in tutta la Cisgiordania, ma di non trarre profitti diretti da queste attività. L'azienda ha inoltre affermato di non aver mai boicottato né Israele né imprese israeliane.

Rapporto ONU e Contesto Internazionale

Un rapporto dell'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, pubblicato a settembre, evidenzia come oltre 150 aziende, tra cui Airbnb, Booking.com, Expedia e TripAdvisor, operino negli insediamenti israeliani in Cisgiordania.

  • La maggior parte della comunità internazionale considera gli insediamenti illegali secondo il diritto internazionale.
  • Israele contesta questa posizione, citando legami storici e biblici con il territorio e considerandoli un fattore di sicurezza.
  • Israele definisce la Cisgiordania "contesa" e non "occupata".

Denunce in Francia contro Airbnb e Booking.com

In Francia, è stata depositata una denuncia contro Airbnb e Booking.com per complicità e occultamento aggravato di crimini di guerra. La Ligue des droits de l’Homme (Lidh) accusa le piattaforme di favorire un "turismo d'occupazione" attraverso annunci di alloggi nelle colonie israeliane.

«Queste multinazionali, offrendo i loro servizi e prestazioni, consentono e facilitano, tanto direttamente quanto indirettamente, la creazione (...) e l’estensione delle colonie israeliane», traendone «profitti colossali». -- Ligue des droits de l’Homme

La Lidh sostiene che le pratiche di Booking.com e Airbnb rappresentano un aiuto al "piano concertato israeliano di colonizzazione e distruzione della popolazione palestinese".

Conclusione

La vicenda irlandese, unita alle denunce in Francia e al rapporto delle Nazioni Unite, evidenzia una crescente pressione internazionale sulle piattaforme di affitto breve in relazione alle loro attività nei territori occupati. La decisione dell'Alta Corte irlandese potrebbe aprire la strada a ulteriori indagini e verifiche sulla legalità di tali operazioni, ponendo interrogativi significativi sulle responsabilità delle aziende nel contesto del diritto internazionale e dei diritti umani.

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