La guerra a Gaza: un conflitto che segna vite e territori
Il conflitto tra Israele e Hamas, in atto da ottobre 2023, ha segnato il terzo anno di una crisi che continua a causare un enorme impatto umanitario. Tra bombardamenti, operazioni militari e tensioni interconfines, il fronte si estende oltre la Striscia di Gaza, coinvolgendo anche gruppi come gli Houthi in Yemen. La situazione è ulteriormente complicata da dichiarazioni contraddittorie su numeri di vittime e ostaggi, nonché da preoccupazioni internazionali per la crisi alimentare.
La guerra a Gaza: dati e impatti
La trama di un conflitto senza fine
Il conflitto ha avuto origine il 7 ottobre 2023, quando Hamas ha lanciato un attacco su larga scala su Israele, causando la morte di quasi 1.200 persone (tra cui circa 800 civili) e il sequestro di oltre 200 ostaggi. In risposta, l'esercito israeliano (Idf) ha iniziato operazioni di distruzione delle infrastrutture e dei commandi di Hamas, portando a un'enorme perdita di vite umane.
Secondo le autorità palestinesi, sono morti quasi 19mila bambini in Gaza dall'inizio della guerra, mentre le stime israeliane indicano oltre 62mila morti tra la popolazione civile. "Distruggeremo Gaza City se Hamas non rilascia gli ostaggi", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Katz, rafforzando la strategia di pressione su Gaza.
La crisi umanitaria e le preoccupazioni internazionali
L'Onu ha lanciato un allarme per una carestia che minaccia 132mila bambini in Gaza, con accesso limitato a cibo e medicinali. "A rischio la sopravvivenza di migliaia di bambini", ha spiegato un portavoce dell'agenzia, in un contesto in cui le operazioni militari hanno ridotto il numero di aree sicure.
Conflitti esterni: gli Houthi e la minaccia da Yemen
Un attacco a Tel Aviv e la risposta israeliana
Il gruppo yemenita filo-iraniano Houthi ha annunciato di aver colpito con successo l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv con un missile balistico, ma le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno smentito l'efficacia dell'attacco, riferendo che il missile si è frammentato in aria senza causare danni significativi. Gli Houthi hanno anche riferito di aver lanciato due droni verso Israele, ma gli Idf hanno confermato di aver intercettato uno e attribuito la distruzione dell'altro a un errore di navigazione.
Dichiarazioni chiave: discrepanze e tensioni
Trump e il numero degli ostaggi
Il presidente Usa Donald Trump ha affermato che "probabilmente meno di 20 ostaggi sono vivi" in Gaza, contraddicendo le stime israeliane che indicano 20 ostaggi vivi, con due in gravi condizioni e 28 morti. "Hamas sta praticando un'estorsione", ha detto Trump, mentre il responsabile israeliano per gli ostaggi, Gal Hirsch, ha sottolineato che le informazioni non sono cambiate.
La pressione internazionale
Le autorità americane hanno chiesto a Israele di ridurre le operazioni in Libano, aumentando la complessità di un conflitto già intricato. La questione degli ostaggi rimane un tema centrale, con le famiglie che continuano a esigere un accordo per il loro rilascio.
Conclusioni
Il conflitto tra Israele e Hamas non solo ha causato gravi perdite umane, ma ha anche ampliato le sue implicazioni internazionali, coinvolgendo gruppi esterni come gli Houthi. La situazione è segnata da una mancanza di chiarezza sui numeri e dagli sforzi di diversi attori per mediare un cessate il fuoco. Tuttavia, la crisi umanitaria in Gaza rimane un problema urgente, con milioni di civili che attendono un sollievo.