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Numero chiuso a Medicina, cosa succede davvero: almeno in 60 mila attesi al varco

June 30, 2025
https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/numero-chiuso-a-medicina-cosa-succede-davvero-almeno-in-60-mila-attesi-al-varco/83cf0324-d443-4040-b72c-99b45c43dxlk.shtml

Riforma dell'accesso alla Medicina: Un sistema complesso e un dramma irrisolto

La riforma introdotta dal decreto per l'accesso alla Medicina in Italia ha modificato la procedura di selezione, ma l'accesso rimane a numero programmato. Ecco i punti chiave del nuovo sistema e le sue implicazioni:


1. Nuova Procedura di Selezione

  • Prove scritte a crocette: Gli studenti devono superare tre esami scritti su materie specifiche (non precisate nel testo, ma probabilmente biologia, chimica e fisica).
  • Formato e punteggio:
    • 15 domande a risposta multipla (1 punto per risposta corretta) e 16 a completamento (1 punto per risposta esatta).
    • Penalità: -0,25 per ogni risposta errata.
    • Superamento: 18 punti su 30 (minimo 54 punti totali).
    • Lode: 93/100.
  • Frequenza dei corsi preparatori: Gli studenti dovranno frequentare corsi specifici per due mesi e mezzo, ma chi frequenta online potrebbe essere svantaggiato rispetto a chi si iscrive in presenza.

2. Quota e Graduatoria di Merito

  • Accesso limitato: Anche se il sistema è "aperto", solo i migliori 22.000 candidati (10% in più rispetto al 2024) entreranno in Medicina.
  • Scelta della sede: Chi si colloca in alto nella graduatoria ha più libertà nella scelta della sede.
  • Opzioni alternative:
    • Corsi affini: Chi non entra in Medicina può iscriversi a 12 professioni sanitarie (es. Infermieristica, Fisiopatologia) o altre discipline.
    • Riprova: I candidati che non superano gli esami o non entrano nella graduatoria possono riprovarci due volte.

3. Il Paradosso di Infermieristica

  • Conflitto tra corsi: A università del Sud (es. Bari, Palermo, Napoli), i posti in Infermieristica sono inferiori al numero di candidati.
    • Scambio di posti: Gli studenti che non entrano in Medicina potrebbero ottenere un posto in Infermieristica, a scapito di chi ha scelto questa opzione come prima preferenza.
    • Ricorsi legali: Gli avvocati si stanno preparando a contestare questa situazione, poiché viola i diritti degli studenti che hanno seguito corsi specifici per Infermieristica.
  • Impatto pratico: Gli studenti che entrano in Infermieristica potrebbero frequentarne solo un anno per ritentare l'ammissione a Medicina, creando una forma di "doppia iscrizione".

4. Disparità tra Università Pubbliche e Private

  • Retta e accesso:
    • Le università private permettono di pagare rette fino a 20.000 euro (contro 3.000 euro pubbliche), con due sessioni di esami tra febbraio e aprile.
    • Gli atenei privati hanno aumentato da 4 a 9 istituzioni, con 4.254 iscritti (dal 2017).
  • Sistemi diversi: Gli atenei privati mantengono il vecchio sistema di selezione, mentre quelli pubblici seguono il nuovo percorso.

5. La Mancanza di Medici: Un Problema Non Risolto

  • Posti in Medicina: I posti sono già raddoppiati rispetto al 2017, ma la formazione di un medico richiede 10 anni.
  • Specializzazioni in deficit:
    • Il 30% dei posti in specializzazione rimane vuoto, con il 10% abbandonato.
    • In alcune aree (es. Radioterapia, Medicina Nucleare), il 75% dei posti è vuoto.
    • Pronto soccorso: È il settore dove i medici mancano di più e continueranno a farlo.

6. Critiche e Rischi

  • Inequità: Il sistema privilegia chi può permettersi rette private, aumentando le disuguaglianze.
  • Confusione normativa: La "apertura" formale non elimina il numero programmato, creando un sistema complesso e potenzialmente ingiusto.
  • Impatto sociale: La gestione dei posti in Infermieristica e altre professioni sanitarie potrebbe generare tensioni e contestazioni legali.

Conclusione

La riforma mira a rendere più "selezione" l'accesso alla Medicina, ma non risolve il problema principale: la mancanza di medici in specializzazione. L'obiettivo di aumentare i laureati non basta, poiché il sistema di formazione post-laurea è ancora criticamente deficitario. La riforma ha anche creato nuovi paradossi, come il conflitto tra corsi affini, e ha esacerbato le disuguaglianze tra pubblico e privato. Il vero dramma rimane irrisolto, e la soluzione dovrà affrontare la gestione delle specializzazioni e la redistribuzione dei posti.

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