Jeanette Jara, Prima Candidata Comunista alle Elezioni Presidenziali Cilene
Le Primarie della Sinistra: Una Nuova Era per il Cile
Per la prima volta nella storia del Cile, una militante del Partito Comunista ha vinto le primarie della sinistra, candidandosi alle elezioni presidenziali del novembre 2025. Jeanette Jara, ex ministra del Lavoro nel governo di Gabriel Boric, ha ottenuto il 60% dei voti, superando di gran lunga la socialdemocratica Carolina Tohá, che ha raccolto il 28%. Gli altri precandidati, Gonzalo Winter (Frente Amplio) e Jaime Mulet (verdi), hanno ottenuto rispettivamente il 7% e il 5%.
Le elezioni, tenutesi il 30 giugno 2025, hanno visto un'affluenza di circa un milione di elettori, un numero significativamente inferiore alle aspettative e alle 1,7 milioni di partecipanti del 2021, quando Boric vinse contro il comunista Daniel Jadue. La scarsa partecipazione ha sollevato interrogativi sull'interesse del popolo cileno per la politica, nonostante la crescente polarizzazione del paese.
"Con loro inizia un nuovo cammino", ha dichiarato Jara nel suo primo discorso dopo la vittoria, lanciando un messaggio di unità agli altri precandidati della sinistra.
La Sinistra in Bilico: Tra Speranze e Contrasti
La vittoria di Jara segna un cambiamento di rotta nella sinistra cilena, che ha visto il Partito Comunista tornare al centro del dibattito politico dopo anni di marginalità. La sua candidatura, però, non è priva di sfide. Il candidato che uscirà vincente dalle primarie dovrà affrontare una destra in rimonta, divisa in tre candidature: Evelyn Matthei (centrodestra), José Antonio Kast (destra conservatrice) e Johannes Kaiser (ultradestra libertaria).
La frammentazione della destra potrebbe rappresentare un'opportunità per la sinistra, ma anche un rischio. "La destra si presenterà disunita, ma non significa che non sia pericolosa", ha avvertito un analista politico, senza specificare il nome.
Dati e Contesto: Un Paese in Cambiamento
- Voti raccolti da Jara: 60%
- Voti raccolti da Tohá: 28%
- Voti raccolti da Winter: 7%
- Voti raccolti da Mulet: 5%
- Affluenza alle primarie: 1 milione di elettori (vs. 1,7 milioni nel 2021)
L'affluenza ridotta ha sollevato critiche da parte di alcuni osservatori, che hanno sottolineato il calo del coinvolgimento civile. "La politica non è più vista come un'opzione per il cambiamento, ma come un'alternativa tra due blocchi contrapposti", ha osservato un esperto di demografia politica.
Le Prospettive per la Fine dell'Anno
Le elezioni presidenziali del novembre 2025 saranno un banco di prova per la capacità della sinistra cilena di unire le forze e offrire un'alternativa al governo di Boric, accusato di indebolire il consenso popolare. La vittoria di Jara potrebbe segnare un'inversione di tendenza, ma il suo successo dipenderà non solo dal sostegno interno, ma anche dalla capacità di affrontare le preoccupazioni degli elettori riguardo alla gestione delle crisi economiche e sociali.
La destra, pur divisa, rimane una forza politica rilevante, e la sua capacità di coagulare le diverse frange potrebbe influenzare il risultato finale. Il Cile, in una fase di transizione, si appresta a un periodo di grande incertezza, ma anche di potenziale rinnovamento.